
Il gameplay è simile, almeno nelle sue basi, a quello di Resident Evil 4 (anche esso opera di Shinji Mikami) proponendo una visuale in terza persona alle spalle del protagonista e con uno zoom ravvicinato in caso di mira anche se vi è un diverso approccio nel sistema di combattimento: Se in Resident Evil 4 vi è un gameplay più dinamico che punta sullo stordire il nemico per innescare una combo corpo a corpo in The Evil Within non vi è la stessa logica: Non è in alcun modo possibile stordire il nemico, salvo non lo si prenda di sorpresa con una bottiglia in faccia, rendendo le fasi di combattimento simili, come tattica, a quelle di The Last of Us ove viene privilegiato l'approccio stealth e l'uso tattico di eventuali bottiglie per attirare l'attenzione dei nemici in altre zone. A differenza dei titoli precedenti vi è l'introduzione di una meccanica diversa: la possibilità di incendiare i cadaveri, che può provocare la combustione dei nemici adiacenti, in pratica è possibile risparmiare munizioni - capo saldo del gameplay - uccidendo i nemici bruciando i cadaveri dei loro compagni.

Nel titolo vi è una buona anche la presenza di enigmi, ambientali e non, che si intervallano in maniera ottimale le fasi di combattimento e di esplorazione dello scenario. il titolo segue la medesima evoluzione di Resident Evil 4 in cui il gioco inizia fornendo una buona dose di esplorazione dello scenario ma che viene sempre più ridotta verso la fine del titolo, riducendosi nelle ultime ore ad ambientazioni che assomigliano, concettualmente parlando, a lunghi corridoi in cui affrontare combattimenti.
The Evil Within soffre della presenza di sezioni troppo punitive in cui il giocatore viene messo davanti ad enigmi ambientali o combattimenti pressanti in cui il giocatore viene messo davanti alla morte del protagonista diverse volte fino all'individuazione della giusta tattica per proseguire nell'avventura, pur essendo una meccanica parecchio frustante vi è comunque una buona presenza di checkpoint che permette di ricominciare quasi sempre in vicinanza di tali sessioni.

Il titolo è fornito di funzionalità RPG che permette di avere una crescita del personaggio grazie ad un sistema di potenziamenti applicabili alle armi e alle caratteristiche del personaggio acquistabili mediante una valuta reperibile sia uccidendo alcuni nemici sia trovandola nell'ambiente di gioco. Tali potenziamenti vengono effettuati nelle caratteristiche zone di salvataggio, che rappresentano una sorta di rappresentazione della mente del protagonista, sotto forma di una ala di un ospedale psichiatrico, liberamente esplorabile - nella sua piccolezza - dal giocatore.

Il comparto grafico è più che buono, le texture in prima vista e i personaggi sono ben realizzati, il sistema di illuminazione è la componente meglio riuscita del titolo, purtroppo le texture in secondo piano sono realizzate piuttosto male e appaiono di una qualità piuttosto bassa ma vengono coperti dalla oscurità e dal filtro del pulviscolo.
Il titolo ha presentato al lancio una vera e propria troncatura dell'area di visione a causa della presenza delle bande nere, ufficialmente presenti per ragioni di «atmosfera» ma un recente aggiornamento ha aggiunto la possibilità, su PC, di rimuovere tale «funzione». Su console non è possibile rimuovere tali bande ma l'area di visualizzazione minore (ristretta del 75%) ha permesso di mantenere un frame-rate più accettabile, con pochi cali sotto i 30 fps.

Il comparto sonoro è di buon livello, con delle musiche di sottofondo molto caratteristiche e ben campionate, alcuni sottofondi sono scelti cosi bene che molto probabilmente rimarranno in mente al giocatore anche dopo aver rimesso sullo scaffale il titolo, come la musica di sottofondo presente nei dintorni dei punti di salvataggio.
Vi è presente il doppiaggio italiano la cui qualità è decisamente buona, nessun rimpianto rispetto alle voci originali.

La longevità del titolo è molto al di sopra della media del genere, giocandolo a difficoltà media (sopravvivenza) il titolo dura circa 21-23 ore di gioco, divise in 16 capitoli, al termine del gioco iv è un incentivo a giocare una seconda partita grazie alla funzione «nuovo gioco +» - che introduce, in un palese richiamo a Resident Evil 4, una mitragliatrice e un lanciamissili infinito - e allo sblocco delle difficoltà più alte.

Grande difetto del titolo è la trama, volutamente confusionaria e con troppi interrogativi lasciati aperti nel finale in un tentativo mal riuscito di emulare la saga di Silent Hill, diversi personaggi rimangono parecchio abbozzati nello svolgere della trama e non si ottiene alcuna notizia su di loro che potrebbe caratterizzarli ulteriormente, in sintesi il protagonista è accompagnato da una spalla più che anonima e con la caratterizzazione pressoché assente. I restanti personaggi ottengono un focus troppo ristretto, con qualche abbozzatura di importanza nella trama ma senza mai approfondire il loro ruolo, di fatto chiudendo il gioco con diversi interrogativi sul loro ruolo.
Purtroppo vi sono già dei DLC pre-annunciati per coprire tali buchi, rendendo palese l'arteficio di creare apposta dei buchi nella trama per avere modo di guadagnare ulteriori soldi con la vendita di parti di trama a posteri, alcuni giocatori potrebbero trovare tale trovata commerciale parecchio offensiva.

Il titolo fu lanciato sul mercato con notevoli problemi tecnici come la presenza di innumerevoli bug e con problemi prestazionali che portavano a crolli degli fps anche su configurazioni prestanti, ad oggi il titolo viene eseguito senza problemi con le impostazioni grafiche settate ad ultra con una configurazione entry level (8GB di RAM, AMD Phenom II x4 840 e Nvidia GTX 750 Ti).

Personalmente mi sento di consigliarvi il titolo se siete alla ricerca di un buon survival horror con una buona longevità, mi sento invece di sconsigliarvi il titolo nel caso cerchiate un titolo la cui componente horror si basi sui jumpscare o cerchiate un titolo con una trama chiara o ben approfondita. Nel caso cerchiate un titolo che sia un degno successore spiriturale di Resident Evil 4 potreste trovarvi delusi nel giocare a The evil Within in quanto si tratta di titoli le cui meccaniche chiave sono completamente differenti in quanto Resident Evil 4 si tratta di un titolo con una trama da film di serie B americano e con un gameplay improntato sulle combo del corpo a corpo mentre The Evil Within si basa su una trama complessa (e poco approfondita) e con un sistema di combattimento basato maggiormente sul risparmiare i colpi risparmiando i proiettili sfruttando lo scenario (o addirittura gli stessi nemici) o usando un approccio stealth (totalmente assente nella saga di Resident Evil) e con la necessità assoluta di evitare il corpo a corpo.