«Gay di m...». È questa la frase che gli aggressori gridavano continuamente al giovane omosessuale picchiato a Roma, mentre sferravano i calci alla loro vittima a terra, ferita. A riferirlo è il legale della vittima, Daniele Stoppello e responsabile dell'Ufficio Legale di Gay Help Line. «Gli aggressori - ha aggiunto Stoppello - quattro italiani tra i 25 e i 30 anni, dopo averlo lasciato privo di sensi per terra, gli hanno poi sottratto il cellulare con il quale, prima di essere colpito era al telefono con un amico al quale è riuscito a chiedere aiuto e che lo ha poi raggiunto sul luogo dell'aggressione. Il ragazzo aggredito è stato ricoverato d'urgenza in Ospedale, riportando diverse ferite, tagli e contusioni al volto e rischiando di perdere l'occhio. Le lesioni riportate dal mio assistito sono gravissime. È necessario fare piena luce su questa vicenda e, per questo, forniremo tutti i dettagli e gli elementi utili agli inquirenti perchè siano trovati i responsabili».
«NON VOLEVANO AIUTARMI» «In via Cavour, uno dei miei due amici, arrivati per soccorrermi, ha chiesto dei fazzoletti in un bar per tamponare il sangue, ma loro si sono rifiutati. Questo mi è stato riferito, io non ero cosciente e il mio sangue colava. Ricordo ancora i miei aggressori che sghignazzavano mentre mi colpivano». Sono le parole del giovane omosessuale romano vittima dell'aggressione subita alcuni giorni fa, riferite dal suo avvocato Daniele Stoppello, responsabile dell'Ufficio Legale di Gay Help Line. L'aggressione è avvenuta nei pressi del Colosseo, in via del Fagutale, una strada recentemente alla ribalta delle cronache per le polemiche scatenate dall'abitazione dell'ex-ministro Claudio Scajola. Prima di essere aggredita da quattro o cinque giovani, molto probabilmente italiani, la vittima, un romano residente nell'hinterland capitolino, stava dirigendosi da sola verso la stazione Termini per salire su un treno e tornare a casa intorno all'una e mezza della notte, dopo essere stato nel vicino locale gay 'Coming Out'. «Probabilmente mi hanno seguito. Poi mi hanno pestato dietro un parcheggio, in una zona isolata - ha spiegato il giovane omosessuale attraverso le parole dell'avvocato Stoppello - Mi auguro la collaborazione di qualcuno, ma spero che nessuno abbia assistito a quanto è successo, perchè sapere che qualcuno ha visto e non parla mi farebbe ancora più male».
[postit=Fonte:]Il Sole 24 Ore Online[/postit]
LUI È SCONVOLTO Sono ancora sconvolto per quello che è successo, mi sono sentito la loro cavia». Sono le parole del giovane omosessuale romano vittima dell'aggressione subita a Roma alcuni giorni fa, riferite dal suo avvocato Daniele Stoppello. «Mi è capitato altre volte di essere deriso per la mia omosessualità, ci sono abituato, è una cosa che ho sempre accettato rispettando le opinioni degli altri - ha detto la giovane vittima - Ma stavolta si è superato il confine della libertà altrui, passando dall'opinione all'aggressione». La vittima spera «con questa denuncia di portare alla luce un problema e di contribuire a risolverlo, »per questo ho voluto rendere pubblico quello che mi è successo. L'unico potere che ho in questo momento è quello di denunciare i miei aggressori«.
ASSOCIAZIONI: "POLITICA DIA RISPOSTE CONCRETE" Risposte politiche concrete in termini di lotta all'omofobia. Le chiedono le associazioni gay alla luce dell'aggressione di un ragazzo all'uscita di un locale nella Capitale. Per Imma Battaglia, presidente di Gay Project, «c'è bisogno di una risposta urgente anche da parte delle istituzioni». «Per questo - ha detto - sollecito un incontro urgente tra il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l'assessore Umberto Croppi e tutte le realtà associative gay, lesbiche e trans di Roma. Siamo di fronte a un ennesimo grave episodio al quale occorre dare una risposta politica concreta in termini di lotta all'omofobia». «Ricomincia l'estate e ricompaiono con più frequenza a Roma e in Italia le aggressioni ai danni delle persone omosessuali. Non sappiamo se sia il caldo a dare la testa, di certo le bande composte spesso da giovani e giovanissime continuano ad agire indisturbate, sicure di non essere individuate e nel caso di non subire eccessive conseguenze. Nell'esprimere la mia solidarietà nei confronti del ragazzo aggredito - ha dichiarato Aurelio Mancuso, esponente della comunità Lgbt italiana - faccio appello al Governo, in particolar modo al ministro delle Pari Opportunità, affinchè come gesto di chiara volontà politica di agire, si approvi con urgenza un decreto legge che introduca l' aggravante per i reati d'odio ai danni delle persone omosessuali e transessuali. Abbiamo bisogno, dopo tante belle parole, di un gesto concreto, che renda effettive le volontà proclamate recentemente, anche in forma solenne al Quirinale, in occasione della Giornata internazionale contro l'0mofobia».
POLVERINI: "INCIVILTA' DA PUNIRE" «Sono gesti di inciviltà che non devono rimanere impuniti». Lo afferma il presidente della Regione Lazio Renata Polverini, commentando l'aggressione ai danni di un giovane omosessuale. «Al ragazzo - continua Polverini - va tutta la mia solidarietà con l'augurio di una pronta guarigione. Si tratta di forme di violenza e intolleranza inaccettabili, che condanniamo con fermezza. È importante che vengano accertate e punite le responsabilità, così come è necessario contrastare l'omofobia, e ogni altra forma di discriminazione, rafforzando la cultura del rispetto degli altri, anche tenendo alta l'attenzione»
TURCO (PD): ORA LEGGE ANTI-OMOFOBIA «La notizia dell'aggressione ai danni di un ragazzo gay avvenuta a Roma marted scorso Š di una gravit… inaudita, non solo per il fatto in s‚, ma anche perch‚ Š purtroppo solo l'ultimo di una lunga serie di episodi simili che si sono verificati negli ultimi mesi nella capitale. Alla vittima di un gesto tanto vile va la solidariet… del Pd, insieme all'augurio di una pronta guarigione». Lo dichiara Livia Turco, responsabile Politiche sociali e Immigrazione del Pd. «Il moltiplicarsi di simili atti Š una circostanza che chiama in causa tutti - continua Turco -. La magistratura e le forze dell'ordine, a cui spetta il compito di individuare al pi— presto i responsabili di questo come di altri episodi che ancora restano impuniti, e la politica, che ha il dovere morale di rispondere con nettezza e senza tentennamenti a quella che appare come una pericolosa deriva». «Il sindaco Alemanno compia atti concreti per dire con chiarezza che Roma rifiuta chi agisce calpestandone i valori e la storia, e il Parlamento approvi al pi— presto la legge contro l'omofobia in discussione alla Camera».
ORLANDO (IDV): SOLIDARIETA' E VICINANZA «Esprimiamo solidariet… e vicinanza al giovane ventiduenne vittima di una ignobile e ingiustificata aggressione». Lo afferma in una nota il portavoce nazionale dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, intervenendo sull' episodio di violenza verificatosi a Roma. «L'Italia dei Valori - aggiunge Orlando - condanna, senza se e senza ma, ogni atto di intolleranza e di violenza omofobica. Questi comportamenti, infatti, sono la triste conferma dell'imbarbarimento etico del nostro Paese».«Ci auguriamo - conclude Orlando - che i colpevoli vengano individuati e assicurati al pi— presto alla giustizia». (
AGGREDITO VICINO AL COLOSSEO Un giovane omosessuale di 24 anni è stato aggredito in strada a Roma, con calci e pugni, da un gruppo di quattro o cinque ragazzi, nella zona di Colle Oppio, a pochi passi dal Colosseo, dopo essere uscito da un locale gay, il 'Coming Out'. L'episodio, denunciato solo oggi, si è verificato nella notte tra martedì e mercoledì scorso. A riferirlo è l'associazione Arcigay. «Dopo essere uscita dal pub - ha riferito l'associazione - la vittima stava passeggiando verso la Stazione Termini quando, davanti alle scale di accesso a Colle Oppio, è stato accerchiato da quattro cinque ragazzi tra i 25 e 30 anni che probabilmente lo avevano seguito fin dall'uscita dal 'Coming out'. Dopo esser stato preso a pugni, la vittima è caduta a terra dove è stata presa a calci, anche alla testa, dagli aggressori, poi scappati. Il giovane è stato poi soccorso e portato al pronto soccorso dell'ospedale Umberto I di Roma, dove è stato poi ricoverato.
ARCIGAY: «TROPPE AGGRESSIONI» «Facciamo un appello alle Forze dell'ordine perché rintraccino i colpevoli di questa aggressione così violenta: sono troppi i casi di omofobia irrisolti di cui non sono stati individuati i responsabili, come, ad esempio, la coppia di ragazzi gay aggredita a Campo dè Fiori, quella aggredita ai Fori Imperiali e il ragazzo aggredito al bus notturno qualche settimana fa». Così il responsabile dell'Arcigay di Roma, Fabrizio Marrazzo, ha commentato l'aggressione denunciata da un giovane omosessuale a Roma. La vittima si è rivolta a Gay Help Line, il numero verde antiomofobia, per denunciare l'episodio e ha deciso di sporgere denuncia grazie al servizio di assistenza legale gratuita che la nostra associazione mette a disposizione. «C'è da notare, inoltre, che gli aggressori sono sempre più spesso giovani - ha proseguito Marrazzo - Le istituzioni si impegnino davvero quanto prima a mettere in campo una campagna di formazione ed educazione contro l'omofobia e la transfobia a partire dalle scuole come avviene in molti altri Paesi europei. È necessario che la comunità lesbica, gay e trans e la città reagiscano a questo ennesimo episodio di violenza».
Roma: Gay pestato a sangue rischia di perdere un occhio!
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