Pagina 1 di 1

Like a Dragon: Ishin, il mancato porting negli anni passati era dovuto a forti barriere culturali e linguistiche

Inviato: domenica 18 settembre 2022, 9:39
da Barrnet
Immagine
Il mancato porting di Like a Dragon: Ishin in occidente non è successo solamente a causa del timore di non vendere abbastanza copie, considerando il fatto che fino al recente Yakuza: Like a Dragon la serie era piuttosto di nicchia, ma bensì per un problema molto più profondo e legato alla ambientazione del titolo, come emerso in una intervista agli sviluppatori di Gamespot. Il gioco è infatti di difficile comprensione anche per un giocatore giapponese, figuriamoci per uno occidentale! Il gioco, lanciato nel 2013 per PlayStation 3 e PlayStation 4, rimase infatti confinato al pubblico giapponese, non uscendo neanche per il resto del mercato asiatico.

Nel corso di tutta l'avventura i vari personaggi parleranno infatti in una versione ottocentesca del giapponese, rendendo i testi tradotti eccessivamente prolissi ed impossibili da doppiare, motivo per cui il remake di Like a Dragon: Ishin, che ricordo essere completamente ricostruito in Unreal Engine 4, non offrirà un doppiaggio inglese. Non è ancora noto come il team di localizzazione abbia intenzione di affrontare il passaggio da una lingua arcaica all'inglese, ma è probabile che proveranno ad utilizzare anche loro una versione più arcaica e complessa dell'inglese.

Il remake di Like a Dragon: Ishin includerà al suo interno anche uno strumento per permettere al pubblico occidentale di comprendere i concetti, la filosofia e le finezze del linguaggio della Kyoto del 1860, rendendo questa versione del gioco la migliore in assoluto anche per i giovani giapponesi, che probabilmente si sarebbero trovati anch'essi spaesati con la versione originale del titolo, poiché diverse parole e termini usati in Ishin hanno perso il loro contesto originale nel giapponese moderno.