
Considerando che anche le menti più creative hanno difficoltà a creare in maniera spontanea personaggi al di fuori della propria normalità, basti vedere la poca rappresentanza di personaggi non bianchi/giapponesi e non eterosessuali nella produzione videoludica occidentale e giapponese nei giochi risalenti prima del 2005/2006, con qualche occasionale personaggio nero stereotipato, uno strumento come quello di Activision è sicuramente utile per permettere ai designer di decidere che genere di personaggio renderebbe il proprio rooster univoco ed inclusivo.
Diversi utenti su Twitter hanno però sottolineato che il ridurre le minoranze etniche o di genere a delle semplici statistiche è ancora più offensivo nei riguardi delle minoranze, ridotte a delle semplici metriche. Activision Blizzard ha in seguito risposto ai malumori dichiarando che lo strumento è costruito per essere un supplemento opzionale al duro lavoro dei team creativi, non decidendo quindi quale direzione deve prendere lo sviluppo del personaggio - dando quindi l'ultima parola al team creativo - ma che è in grado di fornire comunque una panoramica che faccia risaltare eventuali problemi nella rappresentazione, quali l'assegnazione al ruolo di protagonista/antagonista a troppi personaggi della stessa etnia o la presenza di una rappresentazione stereotipata.
Inoltre lo strumento presentato non sostituirà le politiche attive di Activision Blizzard legate alla formazione di un posto di lavoro più inclusivo e multiculturale tramite assunzioni mirate in tal senso.

