Le nube di cenere si sposta a sud.

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Le nube di cenere si sposta a sud.

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MILANO
Anche oggi, tutti a terra. È una domenica di fortissimi disagi in tutti gli aeroporti del Nord Italia per il blocco del traffico aereo, che tuttavia potrebbe venire interrotto nelle prossime ore. Lo stop, deciso a causa della nube di cenere provocata dall’eruzione del vulcano islandese, doveva durare fino a domani mattina alle 8 ma l'Enac già nelle prossime ore dovrebbe disporre la riapertura dello spazio aereo.

Oggi al Nord tutti i voli sono stati cancellati, con moltissimi passeggeri che stazionano negli aeroporti ormai dai oltre 24 ore. Il blocco del trasporto aereo in gran parte dell’Europa è arrivato al quarto giorno consecutivo e alcune compagnie (Klm, Lufthansa, Air France) hanno deciso di effettuare voli di prova senza passeggeri per verificare se le condizioni atmosferiche possono consentire la ripresa dei collegamenti. Nella mattinata tutti o quasi i Paesi dell’Europa centro-settentrionale hanno comunque annunciato il prolungamento della chiusura del loro spazio aereo fino alle 20 di questa sera se non direttamente fino a domani.

Anche la Francia, a causa del movimento della nube di cenere vulcanica proveniente dal’Islanda, ha deciso oggi di chiudere tutti gli aeroporti del Paese. E pure la Spagna ha cominciato ad essere coinvolta dall’emergenza: le autorità nazionali hanno deciso di sospendere l’attività in undici scali, tra i quali Bacellona. resta invece operativo, per il momento, l’aeroporto di Madrid. Stop ai voli fino alle 20 di oggi in Gran Bretagna. Lo stato di emergenza venutosi a creare nel trasporto aereo ha spinto alcune compagnie a effettuare voli "test" per riposizionare i suoi aeromobili in vista di una ripresa delle attività e per verificare le condizioni atmosferiche.

L’olandese Klm ha fatto volare questa mattina un suo 737 dall’aeroporto Schipol di Amsterdam fino a quello di Dusseldorf, in Germania, dove, secondo un portavoce della compagnia, l’aeromobile è giunto senza danni con un equipaggio di 20 persone a bordo. Ieri pomeriggio era stata la tedesca Lufthansa ad aver testato le condizioni atmosferiche facendo trasferire alcuni dei suoi aeroplani da Monaco di Baviera a Francoforte. Gli aerei erano giunti a destinazione volando a bassa quota e senza danni. Mentre comincia a farsi strada l’ipotesi che le compagnie aeree chiedano all’Ue di intervenire in loro aiuto dichiarando una sorta di stato di crisi, c’è chi ha deciso di tentare comunque la sorte: un jet executive proveniente dagli Stati Uniti è riuscito a raggiungere Kiruna, nel Nord della Svezia, passando attraverso un corridoio aereo aperto nel Nord della Norvegia.

Non va meglio l'Italia. A Milano la situazione è particolarmente critica, a causa della concomitanza con il salone internazionale del mobile, in svolgimento alla Fiera di Milano-Rho, che ha portato nel capoluogo lombardo decine di migliaia di visitatori. Gli alberghi sono tutti prenotati e risulta difficile riuscire trovare una stanza. Per proseguire il viaggio molti passeggeri hanno preso d’assalto i treni, tutti prenotati fino al 23, e auto a noleggio, ormai introvabili. Nuova giornata con traffico sconvolto anche a Fiumicino. Con compostezza mista a rassegnazione, a fronte delle numerose cancellazioni verso il nord ed est Europa ed il nord Italia, sono per lo più, stranieri i passeggeri rimasti a terra ad affollare lo scalo. Intanto le autorità del Regno Unito hanno deciso di prolungare la chiusura dello spazio aereo britannico fino alle 19 locali (le 20 in Italia) di oggi, in ragione della nube di cenere.

Ecco il punto delle situazione nei vari Paesi:

AUSTRIA: aeroporti chiusi fino alle 2 di lunedì; spazio aereo chiuso sotto i 7.500 metri, possibili invece i sorvoli.
BELGIO: spazio aereo chiuso fino alle 20; il vettore Bruxelles Airlines ha cancellato tutti i voli fino alle 12 di lunedì.
BOSNIA: spazio aereo chiuso, eccetto che sulle zone meridionali del Paese.
BULGARIA: spazio aereo chiuso dalle 8.
CROAZIA: spazio aereo chiuso dalle 8, eccetto sulle zone meridionali del Paese.
DANIMARCA: spazio aereo chiuso fino alle 2 di lunedì.
FINLANDIA: spazio aereo chiuso fino alle 17.
FRANCIA: diversi aeroporti francesi chiusi per la nube sono stati riaperti. Il provvedimento riguarda gli scali di Bordeaux, Marsiglia e Nizza. Altri aeroporti del sud ovest (Tolosa Montpellier, Pau, Tarbes, Biarritz et Perpignan) sono sempre rimasti aperti.
GERMANIA: traffico interrotto almeno fino alle 20 di domenica; la Lufthansa ha annullato tutti i voli fino alle stessa ora.
IRLANDA: aeroporti chiusi fino alle 14 di lunedì; il vettore low cost Ryan Air ha annunciato la sospensione della maggior parte dei suoi voli fino alla stessa ora, mentre Easyjet ha cancellato tutti i voli previsti per domenica.
ITALIA: chiusi gli aeroporti di Torino, Milano, Bergamo, Venezia e Bologna almeno fino alle 8 di lunedì.
MONTENEGRO: spazio aereo chiuso.
NORVEGIA: spazio aereo chiuso; la Sas ha annullato tutti i voli fino a lunedì, eccetto alcuni collegamenti interni.
OLANDA: spazio aereo chiuso.
PAESI BALTICI: spazio aereo chiuso.
POLONIA: spazio aereo chiuso eccetto che per il sorvolo; la compagnia di bandiera Lot ha cancellato tutti i voli fino alle 14 di lunedì.
REGNO UNITO: chiusura dello spazio aereo prorogata almeno fino alle 2 di lunedì; la British Airways ha cancellato tutti i voli previsti lunedì.
REPUBBLICA CECA: spazio aereo chiuso fino alle 12 di lunedì.
ROMANIA: spazio aereo chiuso, permesso solo il sorvolo.
SERBIA: spazio aereo chiuso.
SLOVACCHIA: voli annullati almeno fino alle 23.59 di domenica.
SLOVENIA: chiusi gli aeroporti internazionali.
SPAGNA: l'ente per la sicurezza aerea spagnolo (Aena) ha deciso la riapertura dalle 15.30 di tutti gli scali del nord del Paese. Tra gli aeroporti non operativi figurava quello di Barcellona, il secondo del Paese, mentre le restrizioni non avevano interessato l’aeroporto di Madrid.
SVEZIA: spazio aereo chiuso.
SVIZZERA: spazio aereo chiuso fino alle 14 di lunedì.
UCRAINA: chiusi quasi tutti gli aeroporti fra cui quello internazionale di Kiev.
UNGHERIA: spazio aereo chiuso fino alle 12 di lunedì.

Fonte: LaStampa
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