
La trama del titolo vede il protagonista diventare presidente degli Stati Uniti a seguito di un incremento di popolarità la cui causa verrà giocata nel prologo e che dovrà fronteggiare di persona una invasione aliena sulla Terra che lo catapulterà in una Steelport, la città in cui è ambientata la serie da Saint Row: The Third, virtuale, mero arteficio per inserire le modifiche al gameplay che questo capitolo adotta. La trama risulta comunque interessante e ricca di colpi di scena nonché citazioni a svariate opere e videogiochi, ad esempio una missione di addestramento virtuale cita palesemente Metal Gear Solid. Questo lato parodistico rappresenta uno dei capisaldi della serie, ma mai è stato cosi accentuato come in questo capitolo.

Le modifiche al gameplay prevedono l'inserimento dei superpoteri a seguito di un hackeraggio della simulazione, il nostro protagonista sbloccherà tali poteri proseguendo nella trama e li potenzierà tramite dei «dati codificati» sparsi per tutta la mappa come collezionabile, tali poteri spaziano dalla possibilità di compiere salti altissimi, correre più veloci di un'auto, planare, lanciare palle di fuoco fino alla classica telecinesi, purtroppo tali poteri sminuiscono un aspetto fondamentale dei free-roaming: l'interazione con l'ambiente.

Il semplice fatto di poter correre più veloci di un'auto, poter scalare i palazzi semplicemente correndoci sopra e la possibilità di planare semplicemente distrugge l'ostacolo rappresentato dalla conformazione della città - fonte di varietà nei tragitti - rendendo quindi i viaggi tra un obbiettivo e l'altro decisamente noiosi oltre a far perdere in un qualche modo parte del gameplay: perché il giocatore dovrebbe rubare/acquisire delle auto, e magari potenziarle nei garage, quando il suo scatto è più efficiente? perché il giocatore dovrebbe potenziare le armi se lanciare palle di fuoco e ghiaccio è molto più efficiente e distruttivo? Insomma, l'inserimento dei poteri ha due lati della medaglia: se da un lato impreziosiscono il gameplay rendendo le prime ore molto divertenti da un lato ammazzano la componente free-roaming e alla lunga rovinano abbastanza l'esperienza di gioco.

Lato gameplay sono stati inseriti alcuni minigiochi nuovi, come le missioni distruzione a bordo delle tute potenziate, la conquista di territori difesi dagli alieni (i presidi e i firewall, quest'ultimi rappresentano a tutti gli effetti degli incontri con dei mini-boss), la scalata delle torri aliene e la corsa tra le fiamme, ovvero una corsa con il superscatto a checkpoint. alcune attività secondarie, già inserite nei capitoli precedenti, hanno invece subito una modifica o hanno tratto beneficio dall'uso dei superpoteri: l'acquisto dei negozi non avviene più mediante pagamento ma tramite il superamento di un minigioco a tema rappresentante l'hacking (in sintesi è un gioco a tempo con delle tubature, già visto e rivisto in tutte le salse ma la cui presenza come minigioco non fa mai male), mentre le truffe ai danni degli automobilisti hanno ottenuto maggiore spettacolarità data dalla possibilità di buttarsi con il superscatto contro le auto e facendosi quindi spedire a mo di fionda nei cieli della città.

L'arsenale a disposizione del giocatore è incrementato sensibilmente poiché a corredo di quasi tutte le armi disponibili nei precedenti capitoli, ad esclusione delle armi laser della STAG, sono state inserite le armi aliene - equivalenti in numero alle ex armi STAG, ed alcune armi extra come il divaricatore (Il nome tutto un programma...), la pistola dubstep ed altre armi «insolite».

Una aggiunta al gameplay è la modifica della riduzione della notorietà: in questo capitolo non vi è alcun personaggio che è possibile chiamare nelle fasi avanzate di gioco per ridurre il livello di notorietà ma sarà possibile farlo da subito in maniera differente: catturando un robot volante giallo, dalla forma somigliante ad un boccino di Harry Potter, che vola a tutta velocità nelle vicinanze del giocatore sarà possibile ridurre istantaneamente a 0 la notorietà.
Di fatto tutte le componenti del gameplay presenti in Saints Row: The Third sono ancora presenti ed espanse, anche se alcune, come la modifica dei veicoli, hanno perso di importanza.
Il cast dei personaggi è veramente ridotto all'osso e ciò dispiace dopo un Saints Row The Third pieno zeppo di personaggi, non solo con un escamotage vengono esclusi parecchi personaggi come Oleg ma di molti non se ne fa proprio menzione, come Viola, un cast maggiore di personaggi, anche con partecipazioni ridicole nella trama, avrebbe di certo giovato alla varietà e alla longevità del titolo.

Il motore grafico è sostanzialmente lo stesso di Saints Row The Third con un leggero aggiornamento grafico, ciò è probabilmente a causa del fallimento del principale finanziatore della saga (THQ), che durante lo sviluppo non disponeva di ingenti fondi. Al titolo sono stati aggiunti alcuni effetti particellari ed un filtro che simula la distorsione di una simulazione virtuale ma peccato che a rovinare tale aggiunta vi sia la persistenza di tale effetto anche fuori dalla «realtà virtuale», inoltre alcune parti del gioco presentano texture di evidente bassa qualità, il cui confronto con le altre texture nei dintorni crea una sensazione di fastidio visiva, per fare un esempio in alcune parti del gioco il personaggio «Pierce» tiene in mano una rivista, ma le cui texture di bassa qualità risaltano all'occhio per quanto sono fatte male, insomma: tali cutscene ne avrebbero giovato da una texture migliore per quel giornale, anzi: perfino mostrare il personaggio senza nulla in mano avrebbe avuto un impatto migliore sulla qualità di tali cutscene!

Lato longevità il titolo si difende bene considerando la media dei titoli attuali, grazie soprattutto ai collezionabili necessari per poter potenziare al massimo i poteri, è comunque più corto del predecessore. La qualità delle missioni principali è, come tipico della saga, molto alta e sono piuttosto varie le une dalle altre, le principali missioni secondarie, rivolte ad approfondire il rapporto con i personaggi secondari, sono anche esse fatte bene ma il resto delle missioni secondarie è un continuo riciclo delle attività secondarie, non sono infatti altro che una raccolta di minigiochi da svolgere da compiere nella realtà virtuale, tantè che svolgendo prima tali obbiettivi saranno già contati come fatti nella missione!

In sintesi le missioni secondarie non sono altro che un incentivo a svolgere ogni minigioco presente nella città per ottenere in premio alcuni contenuti aggiuntivi quali potenziamenti ai poteri o armi aggiuntive.
In definitiva Saints Row IV è un ottimo titolo, consigliato soprattutto per la modalità cooperativa ma si difende bene anche in modalità giocatore singolo, è forse un acquisto evitabile se già possedete Saints Row The Third in quanto il titolo è troppo simile al suo predecessore e manca di aggiunte che ne giustificherebbero l'acquisto, salvo i superpoteri ed un paio di minigiochi in più.