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Il montepremi per il torneo sponsorizzato da Valve, The International 2014, ha superato quota 6 milioni di dollari, raggiungendo quindi tutti gli obbiettivi della raccolta soldi abbinata.
Già dai 4 milioni il torneo aveva fatto diventare Dota2 l'esports con il montepremi più alto nella storia dei videogiochi, concluso l'ultimo punto della raccolta dei soldi del torneo si può tranquillamente affermare che il grosso è già stato raccolto, e saranno relativamente poche le vendite del Compentium nel futuro se la Valve non introdurrà altri obbiettivi nella raccolta.
L'effetto di marketing è stato mostruoso: Dota2 è infatti invaso negli ultimi giorni da giocatori appassionati di esports che precedentemente giocavano ad altri giochi famosi per i loro montepremi assurdi nei tornei professionali, come StarCraft 2 e League of Legends. È veramente il premio di un torneo a dover decretare il successo di un gioco e non la sua qualità?
Considerando che i primi 1,6 milioni li ha dati la stessa Valve e che dell'acquisto del compendium solo 2,50 sono andati a far parte del montepremi, si può tranquillamente affermare che la Valve è pienamente rientrata nell'investimento iniziale: la Valve ha guadagnato - considerando solo le vendite dei compendi - ben 13,2 milioni di dollari, a cui va aggiunto il guadagno dato dall'acquisto dei punti per il compendium e i set in tema del torneo, che rappresentano una quota ben più alta della vendita del compendium. Insomma: la Valve non solo è rientrata in pieno nelle spese del torneo ma probabilmente ha raccolto cosi tanti fondi che potrebbero sviluppare tranquillamente Portal 3, Left 4 Dead 3, Half Life 3 ed insegnare a Gaben i numeri dopo il 3.
