DmC: Devil May Cry

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Konrad_Curze
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DmC: Devil May Cry

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Oggi recensirò DmC: Devil May Cray, il recente Reboot della famosa saga Devil May Cry.
Avviso subito i fan della saga originale: qua hanno mantenuto solamente i nomi di alcuni protagonisti, tutto il resto è cambiato o quasi.
Uscito a Gennaio 2013 per PS3, Xbox 360 e PC è stato sviluppato dalla Ninja Theory, distribuito dalla Halifax e pubblicato dalla Capcom.

Noi impersoneremo quindi un Dante poco più che ventenne, che ha passato la propria vita fra alcool, orge con cubiste e combattimenti con i demoni.
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Già questo dovrebbe fare inorridire le persone fan dei primi tre capitoli come me, ma proseguiamo la recensione.
Il mondo è controllato dai demoni guidati da Mundus, che attraverso il potere della finanza, delle informazioni e di una bevanda ha preso il controllo di gran parte delle menti umane.
Fino a quando sua fratello Sparda non si è innamorato di un angelo, Eva, e ha mischiato le razze facendo nascere Dante.
A causa della sua duplice natura di Nephilim è infatti l'unico in grado di sconfiggere Mundus.

Meglio smettere di parlare della trama, altrimenti non la finiamo più, oltre che a incavolarci per i vari stravolgimenti.
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Una cosa che non è cambiata è la tipologia di gioco, ancora improntata sull'alternarsi di fasi di combattimento con quelle di esplorazione acrobatica dove vedremo Dante saltare da una parte all'altra dello schermo per superare varie piattaforme volanti o superare i diversi tipi di ostacoli.
Il combattimento è ancora dominato dalle combo, che se ben eseguite faranno guadagnare punteggio a Dante, facendolo accedere a vari tipi di potenziamenti nelle statue- negozio sparse per i livelli.
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Oltre ad armi da fuoco e alla spada Dante avrà accesso ad altre due categorie di armi: Demoniache e Angeliche.
Le prime sono improntate sulla forza bruta e sullo scontro con pochi nemici alla volta, le seconde sono quelle più agili e improntate contro i nemici a sciame.
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La chiave del successo è l'alternare i diversi tipi di armi durante lo stesso combattimento.
In alcuni momenti del gioco avremo a che fare con enigmi ambientali, non di certo ai livelli dei dei vecchi giochi ( i veterani li possono risolvere quasi a occhi chiusi) ma aggiungono un pelo di varietà.
I comandi sono abbastanza semplici e consentono di fare diversi tipi di mosse senza stare troppo a pensare o a pestare tasti a caso.
La telecamera segue la maggior parte delle azioni di Dante senza alcun bisogno di modificarla grazie alla levetta, ma possiamo appunto spostarla quando vogliamo per guardarci attorno.
Il doppiaggio in italiano è decente, pur con qualche piccola pecca.
La grafica è buona, non di certo ai livelli di altri giochi ma fa la sua porca figura.
La difficoltà è variabile, si passa da quella più facile dove saremo quasi invincibili a l'ultima ottenibile (con il completarsi della storia a varie condizioni) dove Dante muore appena sfiorato da un nemico, con buona pace di chi è alla ricerca dell'Hardcore.

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