Il team di persone che ha lavorato ai giochi
Blizzard in Cina come parte di
NetEase è stato "sciolto", afferma un nuovo rapporto.
La notizia segue la rottura dell'accordo editoriale tra
Activision Blizzard e NetEase, che ha consentito a
World of Warcraft,
Hearthstone,
Overwatch,
Diablo 3 e altri giochi di essere giocabili nel Paese.
Un rapporto del
South China Morning Post afferma che il team aveva iniziato a licenziare persone a novembre, quando è diventato chiaro che le società non avrebbero raggiunto un accordo per estendere la loro partnership iniziata 14 anni prima.
Di quel team rimarrà solo un gruppo ridotto di 10 dipendenti per gestire il servizio clienti e i problemi tecnici derivanti dal ritiro di Blizzard dalla regione, prima che anche loro vengano licenziati o riassegnati ad altri progetti entro sei mesi.
Alcuni fan cinesi di Blizzard avevano sperato in un'inversione di marcia dell'ultimo minuto da parte delle società o in qualche altra soluzione che avrebbe permesso ai giochi Blizzard di continuare ad essere presenti in Cina. Oggi possiamo dire che è decisamente improbabile che si trovi una soluzione.
Alla fine dello scorso anno, una figura di spicco di NetEase ha pubblicamente criticato le azioni di un anonimo "coglione" (parole sue) per la rottura del rapporto tra la sua compagnia e Activision Blizzard, che è di proprietà del controverso
Bobby Kotick.
Il presidente degli investimenti globali e delle partnership di NetEase,
Simon Zhu, ha affermato di aver trascorso
"10.000 ore" a giocare ai giochi di Blizzard e ha incolpato questo anonimo per aver causato un danno tale da far saltare la partnership.
"Un giorno, quando ciò che è accaduto dietro le quinte potrà essere raccontato, sviluppatori e giocatori avranno una comprensione completamente nuova di quanti danni può fare un idiota", ha scritto Zhu all'epoca. "Mi sento malissimo per i giocatori che hanno vissuto in quei giochi".