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Resident Evil: Revelations

Inviato: domenica 17 agosto 2014, 8:06
da Barrnet
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Resident Evil: Revelations è un videogioco della saga "Resident Evil" (In originale "Biohazard") uscito originalmente per Nintendo 3DS nel primo trimestre del 2012 e portato anche su PC, Xbox 360 e Playstation 3 con una edizione denominata "Resident Evil: Revelations HD" rilasciata a maggio 2013. Tale recensione farà fede su quest'ultima versione giocata su PC.

Il gameplay di base ricorda da vicino quanto visto in Resident Evil 4: La telecamera è posizionata dietro al protagonista e sale, con uno zoom, fino alle spalle del personaggio quando è in modalità mira con un'arma. Meccanica introdotta in questo capitolo è l'uso del "Genesis", una sorta di scanner biologico che permette di analizzare i nemici allo scopo di creare utili medkit o trovare oggetti invisibili nello scenario, come munizioni extra o modifiche per le armi. Analizzare nemici, sia morti che vivi, darà alcuni punti percentuale: una volta raggiunto il 100% lo scanner si resetterà e verrà aggiunto un medkit al nostro inventario, ovviamente il Genesis rende il personaggio totalmente inerme, in quando non potrà ne usare il coltello ne sparare fino a quando non riporrà il Genesis, la estrema necessità di dover recuperare nuove munizioni o analizzare nemici per poter curarsi vi terrà spesso inermi, contribuendo a mantenere alta la tensione. Notevole aggiunta al gameplay è la possibilità di nuotare: in alcune ambientazioni ci vedremo costretti ad avanzare in ambienti immersi ed a scappare da nemici acquatici, senza possibilità di poterli eliminare efficacemente con le nostre armi, che ovviamente sott'acqua non funzioneranno. Altra aggiunta è la possibilità di effettuare schivate contro gli attacchi corpo, mossa fondamentale per affrontare mostri in soprannumero in ambienti stretti, ma la sua esecuzione molte volte non riesce, o quantomeno con la combinazione tastiera+mouse appare molto difficoltosa da attivare con successo, anche se in teoria basta premere un tasto di movimento appena il nemico prova ad attaccare il proprio personaggio.

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Le ambientazioni in cui il gioco si svolge sono quasi sempre luoghi chiusi e angusti, con stanze piccole e corridoi in cui lo spazio di manovra è limitato e in cui la maggior parte degli scontri tende a trasformarsi in uno scontro ravvicinato dove l'obbiettivo principale è evitare l'accerchiamento dei mostri, spesso letali in corpo a corpo. A differenza dei capitoli maggiori le varie porte separano fisicamente gli ambienti, forse per evitare sulla versione originale del Nintendo 3DS di dover caricare troppe stanze contemporaneamente, non sono quindi presenti porte di legno che possono essere distrutte ma solo portoni di ferro che separano fisicamente le aree, rendendo si possibile scappare dai vari nemici, che non saranno ovviamente in grado di seguirvi, ma nelle sessioni di gioco in cui i vostri compagni vi seguono o siete voi a seguire i vostri compagni verranno chiuse e riparte due volte le varie porte, tale fenomeno è abbastanza irritante quando a seguire un personaggio siete voi e vi ritrovate una porta chiusa in faccia: è un difetto di poco conto e legato alla ottimizzazione tecnica. L'ambientazione principale, ovvero la nave, è davvero ben riuscita coniugando una atmosfera lugubre con ambienti claustrofobici e una mappa labirintica con un sistema a chiavi che induce il giocatore a percorrere in lungo e in largo la nave durante il proseguire della trama, mentre i pochi capitoli ambientati fuori dalla ambientazione principale soffrono di eccessivo Rail-Roading: che senso ha ambientare un capitolo in un edificio adibito ad ufficio se ogni corridoio alternativo al percorso voluto è bloccato da ostacoli come barricate improvvisate o cartelli di pericolo? Il fenomeno è talmente evidente da essere irritante: con poco lavoro in più potevano rendere esplorabili anche le stanze bloccate o mettere meno blocchi, specie nei corridoi destinati a finire come vicoli ciechi.

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Il sistema di combattimento non prevede, come negli altri capitoli della saga, di avere hitbox localizzate per permettere di stordire o rallentare i nemici ma solo punti corazzati o deboli nei nemici più avanzati o nei boss, in sintesi il sistema di combattimento è una forma "alleggerita" di Resident Evil 4 in cui vi è l'impossibilità di poter disarmare o stordire a piacimento i nemici: la maggior parte di essi presenta un corpo che risponde uniformemente ai danni e al contraccolpo dei proiettili, tale semplificazione può essere data dall'origine del titolo, visto che un sistema di combattimento troppo complesso non sarebbe di certo adatto ad un titolo previsto per una console mobile. I combattimenti non sono di certo più facili rispetto ai capitoli maggiori: la presenza di un unico bersaglio da colpire è bilanciato da un numero cosi limitato di proiettili da rendere possibile ritrovarsi senza colpi per combattere ulteriori nemici solamente per aver sprecato uno o due proiettili: come nei primi capitoli della saga la mancanza di possibilità di economizzare il consumo di proiettili, come avviene nei capitoli successivi a Resident Evil 4, rende più interessante cercare di scappare invece che combattere, in quanto i nemici non rilasceranno alcun oggetto alla loro morte.

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Sono presenti tutte le categorie di armi tipiche della saga (Pistole, mitragliatrici, doppiette, fucili di precisione, magnum lanciarazzi monouso e granate) ma il protagonista potrà portare con se solamente 3 armi, 5 medkit e diversi tipi di granate, ovviamente potrà cambiare armi ad ogni cassa di armi che incontra nello scenario. Ovviamente vi sono diverse tipologie di armi della stessa categoria, con caratteristiche diverse. Le armi dispongono anche di spazi in cui aggiungere particolari potenziamenti, denominati "Accessori di Modifica" che permettono di variare i parametri delle armi, come la loro capienza, la dispersione della rosa, il danno, la modalità di fuoco a raffica e molti altri. Tali potenziamenti possono essere tolti e rimessi a diverse armi, rendendo importante potenziare l'arma per la quale si hanno più munizioni. A garantire l'equilibrio nelle munizioni possedute dal giocatore, che si ritroverà ad affrontare nemici sempre più numerosi, ci pensa un sistema di porta-munizioni come oggetti ottenibili nello scenario, che permette di espandere poco a poco il cap massimo di munizioni trasportabili mantenendo il personaggio sempre con i colpi contati man mano che prosegue nel gioco.

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Assai strana è la decisione di portare avanti sessioni di gioco in cui sono presenti due personaggi, uno guidato dalla CPU e uno è quello del giocatore, in cui quello guidato dalla CPU è totalmente estraneo al combattimento: i nemici focalizzeranno i loro attacchi sul protagonista, salvo non sia davvero lontana, e il compagno farà effettivamente fuoco ma non infliggerà apparentemente danno salvo stordire i nemici o farli indietreggiare per effetto dei proiettili. Insomma: sembra che i vari personaggi vengano portati dietro solo per ragioni di trama più che di utilità, anche se nelle situazioni più concitate avere un personaggio in più il cui compito è effettivamente offrire un altro bersaglio ai mostri. Stranamente non è stata manco pensata la possibilità di introdurre una modalità cooperativa nel gioco, nemmeno nella versione "HD".

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La trama è sorprendentemente complessa, pur parlando di un prodotto ideato per il mercato mobile e necessita quindi di capitoli brevi per permettere all'utente di interrompere al volo la sessione di gioco. Complice un sistema di autosalvataggio distanziato di soli 5-10 minuti di gioco e una trama corale basata sul cambio di prospettiva su due coppie di protagonisti (più alcuni flashback del passato e due protagonisti disponibili per due capitoli soltanto) e con conseguente salvataggio tra un cambio di POV (Point of View, Punto di Vista in italiano) Resident Evil: Revelations riesce a garantire una trama dalla complessità tipica della saga pur avendo capitoli molto più brevi dei capitoli maggiori. Ovviamente la trama ha i soliti cliché tipici della saga come un boss a fine gioco che viene finito con un colpo di lanciarazzi e una autodistruzione finale. La campagna ha una longevità di circa 9-10 ore a difficoltà normale e mediamente ogni parte di un episodio dura circa 20 minuti prima di concludersi a causa di un cambio di punto di vista.

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Il multiplayer prevede alcune missioni ,disponibili anche in multigiocatore fino a due persone, che consistono nell'avventurarsi nei livelli già visti nella campagna, partendo da un punto iniziale ed arrivare fino ad un punto finale marcato da un medaglione dorato eliminando più nemici possibili per trovare le chiavi, necessarie a sbloccare le porte necessarie ad arrivare a fine livello, tali livelli non sono tutti lineari e spesso la fine consiste in una stanza bloccata ad inizio livello ma la cui ricerca della chiave porta ad esplorare di nuovo tutta l'ambientazione. In tali missioni sono presenti anche diversi bonus, sotto forma di medaglioni da distruggere, che danno un ammontare di BP. I punti BP, che possono essere acquisiti tramite il compimento delle missioni multiplayer o completando episodi della campagna, possono essere spesi in un negozio in gioco per sbloccare armi, modificatori e munizioni. Sono presenti anche diverse armi e modificatori unici per la modalità multiplayer. Il motivo per cui bisogna spendere punti per ricaricare le scorte di munizioni è dato dal fatto che i consumabili non vengono riforniti in automatico tra una missione e l'altra ed è compito dello stesso giocatore badare alle sue scorte. La modalità multiplayer prevede inoltre ben 21 livelli, sbloccabili proseguendo nella trama, e ben 10 personaggi selezionabili (i quali hanno 2-3 costumi alternativi che ne variano l'equipaggiamento, per esempio Jill vestita da pirata) più due personaggi extra acquistabili come DLC.
Il multiplayer è tecnicamente ben fatto, non solo permette l'uso di una chat in gioco e di tasti rapidi per frasi predefinite ma permette anche di filtrare eventuali compagni da ricercare in base a criteri come "Persone che hanno finito il gioco", "Persone che vogliono puntare al rank S", "Persone che giocano per divertirsi" e molto altro, facilitando quindi la ricerca di un compagno adeguato alle proprie aspettative. Purtroppo un multiplayer cosi ben fatto è deserto: in circa 3 giorni di prova riservati al solo multiplayer ho fatto davvero fatica a trovare qualcuno con cui giocare, indipendentemente dalle impostazioni che selezionavo.

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Il comparto tecnico è adeguato: la grafica non può di certo competere con la diretta concorrenza (un dettaglio sopra gli altri: le dita, nei filmati non in CGI, hanno una forma rettangolare) ma offre comunque un comparto grafico convincente, il sistema di illuminazione è ottimo, anche se di recente introduzione con la conversione al comparto HD, mentre i filmati in CGI sono, come Capcom oramai ci ha abituato, di buona fattura, anche se è evidente il loro upscaling dalla versione per 3DS. Le animazioni facciali sono fatte piuttosto bene, anche se fuori sincrono con il doppiaggio italiano, i volti nei filmati in-gioco, specie nei personaggi secondari, appaiono abbastanza malfatti: la faccia di Parker spesso sembra deformarsi mentre parla, mentre il perenne ghigno sulla faccia di Jessica è a dir poco disturbante. A giustificazione di una grafica non esaltante si può sottolineare come i requisiti minimi di tale gioco siano tra i più bassi mai visti con un comparto grafico di questo genere: i requisiti minimi sono davvero minimi: una CPU dual core da 2GHerz, 256MB di ram e una scheda video che sia poco più potente di una GeForce 8800 GT con 256MB di VRam: si parla di requisiti minimi paragonabili a quelli di Resident Evil 4, pur con una resa grafica maggiore. L'audio è ben fatto, con un sonoro di sottofondo adatto a tenere alta la tensione, mentre le armi hanno un feedback sonoro azzeccato. Buono il doppiaggio in Italiano, si tratta inoltre del primo capitolo della saga completamente localizzato in italiano: alcuni mostri hanno un doppiaggio italiano cosi ben fatto da fare effettivamente paura, sia per la loro voce distorta a regola d'arte sia per il contenuto delle loro frasi.

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In definitiva Resident Evil: Revelations è un ottimo gioco, i limiti tecnici di sviluppo a cui il gioco originale ha dovuto sottostare, come il relativo poco spazio a causa della necessità di usare una cartuccia fisica (la copia fisica di Resident Evil: Revelations è il primo gioco per Nintendo 3DS ad usare una cartuccia da 4GB) si sono trasformati nel maggiore pregio di questo titolo, che restituisce alla serie delle ambientazioni cupe e claustofobiche, obbligando il giocatore a combattere dei mostri in ambienti ristretti e con un limitato spazio di manovra e a fare i conti con una gestione delle munizioni davvero limitata, costringendo il giocatore ad evitare il più possibile i combattimenti. Le sue evidenti falle sono un multiplayer purtroppo abbandonato dai giocatori ed un sistema di schivate spesso fallace. Il prezzo a cui viene posto di listino è equivalente a quello di ogni altro porting: 39.99€ su Steam in formato digitale, mentre allo stesso prezzo si trova in formato retail per le varie console. Sui maggiori siti addetti alla rivendita di giochi steam il gioco sta a circa 7-10€. Nel caso abbiate dubbi riguardo alla effettiva qualità del titolo vi ricordo che è disponibile una demo gratuita sia su steam che nei vari store digitali di Xbox 360 e Playstation 3.