
La possibilità di avviare immagini non firmate non apre solo svariate possibilità di manomissione ma anche di utilizzare il visore per altri scopi, quali applicativi diversi dal videoludico e che potrebbero interessare applicazioni mediche o industriali. Un interessante uso potrebbe essere quello legato ai vari Showroom aziendali, che già negli scorsi anni si stanno attrezzando per proporre ai visitatori dei contenuti VR, che potranno d'ora in avanti offrire un sistema minimale che avvia in automatico i contenuti da presentare anziché richiedere un input iniziale dell'utente.
Lo sblocco del visore lo renderà però inabile al ricevere gli aggiornamenti tramite OTA e non è una operazione reversibile. L'intento è quello di rendere possibile l'utilizzare - anche in futuro - il visore per degli scopi non previsti inizialmente da Oculus e Facebook. LA procedura, che prevede l'uso di ADB, è pubblicamente disponibile attraverso il portale degli sviluppatori sul sito di Oculus.
Ricordo che le serie Go e Quest di Oculus uniscono le caratteristiche di un mero visore VR, come il precedente Rift, con un hardware mobile ARM ed un sistema operativo basato su Android, permettendo di eseguire giochi ed app VR senza la necessità di usare un PC. L'ultimo dispositivo disponibile della serie, il Quest 2, è aggiornato periodicamente da Oculus, che nel corso dei mesi ha aggiunto la possibilità di effettuare lo streaming dei giochi VR da PC tramite reti wireless 5Ghz e diverse nuove funzionalità software.[/b]