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G2A accusa Gearbox di "accuse diffamatorie" e conferma che non cambierà il suo business

Inviato: martedì 11 aprile 2017, 21:42
da Fluttershy
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Il famoso mercatino di chiavi dice che sta già facendo tutto ciò che vuole Gearbox.
La scorsa settimana Gearbox e G2A hanno litigato un pochino quando la pubblicità negativa verso la Collector's Box di Bulletstorm: Full Clip Edition, fu innalzata dalle critiche dello YouTuber TotalBiscuit, portando al publisher di minacciare di chiudere il contratto a meno che non ottenga ciò che vuole: un cambio fondamentale (e più giusto) nel business di G2A entro una data di scadenza. Non hanno ottenuto nulla, portando Gearbox a cominciare "l'esecuzione del nostro processo di estrazione," come hanno detto all'inizio del finesettimana.

Oggi, G2A ha parlato con una propria dichiarazione abbastanza lunga, in cui rifiuta le "accuse" poste contro, sostenendo che sta già facendo ogni cosa che Gearbox ha richiesto.

"E' cominciato tutto con un paio di reazioni negative da parte di alcuni YouTuber, in particolare quella di John 'TotalBiscuit' Bain, a un annuncio che G2A.com sta lavorando con Gearbox Publishing. Il nostro partner, Gearbox Publishing, ha sfortunatamente deciso di rilasciare pubblicamente una lettera con una lista di ultimatum, senza consultarci sulla verità delle accuse fatte da John Bain," ha scritto G2A. "Questo è un eccellente esempio che queste azioni precipitose, senza conoscenza completa dei fatti, possono essere dannose sia allo sviluppatore che al mercatino. Specialmente dato che tutte le richieste fatte per G2A.com nell'ultimatum sono già state parte del nostro mercatino da un bel pezzo."

La prima richiesta di Gearbox fu quella che G2A Shield, essenzialmente un servizio di protezione alla frode che è disponibile a singolo acquisto o ad abbonamento, sia resa gratuita per tutti—qualcosa che G2A ha rifiutato di fare. Tutti i clienti hanno accesso a protezioni complete, ha scritto, inizialmente via il rivenditore di chiavi e poi, se non va da nessuna parte, contattando G2A. Il sito poi contatterà il rivenditore stesso per "far uscire fuori una soluzione soddisfacente ambedue le parti," tipicamente in alcune ore. G2A Shield semplicemente elimina il bisogno di andare prima dal rivenditore gestendo il tutto dal loro canale chat disponibile 24 ore su 24: l'idea, in teoria, è quella il cliente non sta pagando per la protezione, ma per la convenienza, che G2A ha descritto come "quasi regalato per i benefici che offre."

Ha pure rifiutato l'accusa di Gearbox che attacca i clienti con tasse nascoste, dicendo che "tutte le tasse e quote sono descritte chiaramente ed esplicitamente nelle tabelle corrispondenti" sul sito. Le tasse sono basate sul paese del cliente, e le tasse del metodo di pagamento potrebbero anche essere applicabili, ma sono "indipendenti da G2A.com, e informiamo chiaramente il cliente di esse prima che sia fatto qualsiasi acquisto," ha scritto.

Ma il grande no è stata la sua risposta alla richiesta di un servizio web gratuito o API che permetterà a sviluppatori e publisher certificati di cercare e flaggare chiavi rubate dal database di G2A. La legalità delle chiavi che vende è "della priorità più alta," ha detto, perché rimborsa—a suo costo—chiavi di gioco che smettono di funzionare, anche molto dopo l'acquisto.

Il vero problema, sostiene, non è la possibilità di commercio di chiavi maliziose, ma i giochi che vengono venduti sul sito fuori dal controllo degli sviluppatori e a prezzi più bassi di quanto desiderino, "il cui perché ci accusano usando accuse senza fondamenta e prove."

Il problema è che alcuni sviluppatori non accettano persone che rivendoo i loro giochi. Gli sviluppatori vorrebbero controllare il mercato e tutti i canali di vendita in esso, imponendo prezzi più alto e proibendo la rivendita di giochi inutilizzati. G2A.com non è d'accordo con ciò—"Noi rispettiamo i diritti dei compratori, compratori che spesso sfortunatamente credono che le regole imposte dagli sviluppatori seguano la legge," ha scritto. "Ecco perché G2A.com non darà, agli sviluppatori con cui non abbiamo fimato un accordo, accesso illimitato a e l'abilità di modificare i nostri database. G2A.com deve proteggere ogni rivenditore onesto, e dando un accesso del genere agli sviluppatori, permetteremo una situazione in cui uno sviluppatore potrebbe cancellare ogni chiave sul nostro mercatino indipendentemente della sua origine. Un'azione del genere sarebbe dannosa all'industria, ai gamer, e illegale."

Il servizio G2A Direct però richiede contratti con sviluppatori e publisher, rendendo insolito il fatto che gli sviluppatori possano fare qualcosa di sbagliato. "Pertanto, sono gli unici che potranno controllare il nostro database indipendentemente e senza limitazioni," ha scritto.

"Rispettiamo le nostre critiche e crediamo che hanno solo il meglio dell'industria al cuore. Sfortunatamente, a volte non capiscono come funzioni G2A.com e queste incomprensioni li porta a indurre in errore il pubblico su di noi," ha concluso. "La migliore prova di questo è i quattro ultimatum formulati in parte da John Bain, di cui si scopre che sono tutte completamente innecessaria dato che tutte le richieste di funzioni etc. sono state parte del mercatino di G2A.com da un sacco di tempo."

"La maggior parte delle accuse rivolte verso di noi sono basate sia su una mancanza di conoscenza, sia su una mancanza di desiderio di sapere l'altra parte della storia. Il miglior esempio è citare dichiarazioni false e diffamatorie ignorando i fatti veri e propri."

Quindi G2A ha praticamente detto "No" alla proposta di Gearbox, il che non è sorprendente. Ma ciò che mi ha preso di soppiatto è la schiettezza generale di tutto ciò: al posto di promesse amichevoli al pubblico di trattative nei lavori o programmi nuovi in arrivo, è un semplice "Andatevene a quel paese." Non so come reagirà il pubblico di G2A a ciò, ma ce ne saranno di brutte e di belle.

E' pure interessante la risposta alla controversia del direttore esecutivo di Gearbox Software, Randy Pitchford, su Twitter. Ha ringraziato TotalBiscuit per il suo aiuto e ha sostenuto che non aveva mai sentito di G2A fino alla scorsa settimana; ha pure enfatizzato che Gearbox Publishing—una divisione separata di Gearbox Software, non gestita da lui ma da Steve Gibson—sta "gestendo quegli affari," e che stava semplicemente cercando di accomodare i desideri della casa sviluppatrice di Bulletstorm, People Can Fly.

Per quanto riguarda il destino del box di Bulletstorm: Full Clip Edition che fu "l'ostaggio" della situazione, la dichiarazione di G2A non l'ha menzionato completamente, ma il prodotto non è più presente sul sito web di G2A.