Gabe Newell si preoccupa sul ban di Trump!
Inviato: venerdì 10 febbraio 2017, 20:21

Come segnalato da PC Gamer, Newell ha parlato dei dipendenti Valve che sarebbero direttamente affetti se il bando tornerà mai.
"Abbiamo persone che lavorano a Valve che non possono tornare a casa. Sono stati qui per anni. Pagano tasse. Tifano per il New England nel Super Bowl e cerchiamo di sopportarli anche per quello...
Ma sai, non possono lasciare il paese. Quindi, se c'è un evento fuori dal paese, dovremmo dire per la prima volta 'Aspetta, loro non possono andarci perché altrimenti non tornano più.' Quindi è un problema, non solo i possibili dipendenti futuri ma anche quelli correnti. Quindi sì, è una bella preoccupazione per noi."
Newell ha parlato anche di come lo scrutinio maggiore del visto è un problema per gli eSport in generale, non solo quelli di DOTA 2 ma l'intera categoria, dato che l'industria nata da poco non ha abbastanza ricognizione popolare (e legale) di cui godono gli atleti e le celebrità al momento.
"Se sei un cantante di opera, è abbastanza semplice di ottenere un visto," ha detto Newell. "Perché il dipartimento di stato capisce chi sono queste persone. Se hai vinto il premio Nobel, sanno pure chi sei." L'implicazione è che se sei un giocatore professionale, loro non ti conoscono, specialmente quando sicuramente ricorderai che nel 2014 due squadre sono state invitate a competere in un torneo di DOTA 2 a Seattle e hanno avuto i loro visti inizialmente rifiutate.