
I punti chiave delle sue ricreazioni sono l'uso di telecamere fisse e l'uso dei "tank control", ovvero di un sistema di movimento "a carro armato" in cui il giocatore può solo avanzare ed indietreggiare, richiedendo di essere fermo per effettuare una rotazione. Si tratta di uno schema di comandi reso popolare dai primi tre capitoli della serie Resident Evil sulla prima PlayStation e di altri titoli Capcom quali Dino Crisis. Se Resident Evil 4 mantenne appunto i "tank control" ma adottando una telecamera molto più immersiva, Resident Evil 5 fu invece il primo capitolo ad adottare un gameplay molto più action e moderno, purtroppo abbandonato dopo il meno fortunato Resident Evil 6 per adottare la visuale in prima persona per Resident Evil 7 e Resident Evil Village.
In particolare per Resident Evil 5 l'autore ha palesemente tratto ispirazione da Resident Evil 0 per quanto riguarda l'AI del compagno (anche se non vengono mostrati cambi di personaggio), ma realizzandolo con una grafica più datata e di una generazione precedente. Se Resident Evil 0 offriva infatti una grafica interamente tridimensionale resa possibile dal Nintendo Gamecube, questo "demake" è tornato ad usare dei modelli tridimensionali su sfondi 2D, una delle poche soluzioni possibili sul limitato hardware della prima PlayStation.

